Giornata Mondiale dell'Ambiente
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- Creato Martedì, 05 Giugno 2012 09:56
- Ultima modifica il Giovedì, 17 Luglio 2014 08:08
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ETRUSCAN PARTECIPA AL WORLD ENVIRONMENT DAY
Il 5 giugno 2012 è la 40* celebrazione della Giornata Mondiale per l’Ambiente.
Il progetto ETRUSCAN partecipa alla celebrazione della Giornata nel corso del workshop per studenti universitari e neolaureati dal titolo “Mobilitiamoci!” (Bolsena, 4-5-6 Giugno 2012).
La Giornata Mondiale per l’Ambiente di quest’anno ha come tema l’Economia Verde o Green Economy. Ma cosa vuol dire ‘verde’ in questo caso? Per il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, promotore della giornata, significa un’economia che produce non solo ricchezza ma benessere e qualità della vita ed equità sociale, riducendo rischi, danni o impoverimento per l’ambiente.
L’economia verde nella sua espressione più semplice puo’ essere intesa come un sistema che fa un efficiente USO di RISORSE, a BASSO USO di CARBONIO, e socialmente INCLUSIVO.
La domanda fondamentale che la giornata dell’Ambiente vuole porre quest’anno e’: la nuova economia sta includendo anche te? Cosa dovrebbe cambiare per includere te e per rispettare anche l’ambiente?
Ecco i videomessaggi di alcuni partecipanti al workshop, che propongono in pochi secondi le proprie riflessioni su come riorganizzare la mobilita’ affinche' diventi sostenibile e inclusiva.
- Giulia
- Valeria
- Morgan
- Nicola
- Lorenzo
- Pierluigi
- Aurora
- Isabella
- Anita
Leggi il programma del workshop "Mobilitiamoci"
Leggi il bando per partecipare al workshop
MOBILITIAMOCI!
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- Creato Lunedì, 07 Maggio 2012 09:28
- Ultima modifica il Lunedì, 26 Maggio 2014 12:21
- Scritto da SA
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Mobilitiamoci!
Workshop di in-formazione e creatività per progettare mobilità alternative
QUANDO: dal 4 al 6 giugno 2012,
DOVE: a Bolsena (VT) nel Convento S.M.del Giglio
Partecipa al workshop di ETRUSCAN, attiva le tue competenze e la tua creatività per contribuire a trasformare mode ormai in crisi e per identificare soluzioni anche a tua misura.
Petrolio alle stelle e gas-serra da stalle. Città popolose e strade pericolose. Terre coltivate a biocarburanti mentre cominciano a scarseggiare le derrate alimentari. Pubblicità di automobili nuove ma senza vera innovazione. Cambiamento climatico e fine del petrolio ci obbligano a creare nuove abitudini per la mobilità, che siano più sostenibili sia ambientalmente che socialmente, e ripensare impianto e dettagli del modello di sviluppo corrente.
Le menti più fresche hanno le maggiori possibilità di inventare e creare qualcosa di diverso nelle società in cui vivono. Cerchiamo giovani studenti e studentesse interessati/e a ragionare sul modello attuale di mobilità per creare e mettere in pratica alternative concrete, capaci di usare con intelligenza territorio, risorse, conoscenze industriali.
Proponiamo uno spazio e incontri ravvicinati con esperti/e, per conoscere esperimenti in corso, riflettere e visionariamente immaginare azioni possibili e nuove modalità di progettazione di mobilità alternative.
Inviare curriculum e breve lettera di motivazioni a
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro e non oltre il 31 maggio 2012 (scadenza estesa)
la partecipazione, il vitto e l’alloggio sono GRATUITI; viaggio a spese dei partecipanti.
Possono partecipare studenti/esse di università e neolaureati/e con preferenza per corsi di studio di: Architettura, Ingegneria, Design, Scienze Politiche, Giurisprudenza ed Economia di Atenei pubblici e privati d’Europa. Il workshop è residenziale e condotto in lingua italiana. Il numero di posti è limitato. Le selezioni avverrano progressivamente secondo l’invio dei cv.
Al termine del workshop verra' rilasciato attestato di frequenza.
Per info contattare il numero 3208581641.
Ascolta l'intervista di presentazione su ECORADIO
Crisi, materie prime, petrolio: cambiare modello
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- Creato Venerdì, 13 Aprile 2012 14:48
- Ultima modifica il Lunedì, 26 Maggio 2014 12:21
- Scritto da AE
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Articolo tratto da www.qualenergia.it del 6 aprile 2012 di Gianni Silvestrini
L’attuale crisi ha molte motivazioni, a iniziare dalle debolezze del mondo finanziario, ma mette a nudo problemi di fondo legati al modello di sviluppo. Partiamo da una considerazione: i prezzi mondiali delle principali “commodities” (energia, prodotti agricoli, metalli) si sono triplicati nell’ultimo decennio, invertendo la tendenza alla riduzione che, pur con oscillazioni, si era manifestata nel secolo scorso .
Questa tendenza ha avuto un ruolo nelle crisi USA dei mutui “subprime”. La fortissima crescita del costo della benzina nel 2008-2009 ha reso, infatti, più difficile il pagamento dei mutui delle abitazioni. Cambiando area geografica, l’aumento del prezzo di alcuni prodotti alimentari ha avuto un ruolo nel favorire l’innesco delle rivolte arabe.
È necessaria una riflessione di fondo sull’uso delle risorse. La volontà di molti Paesi di puntare sulla green economy va nella direzione giusta, ma occorre anche identificare le trasformazioni necessarie per garantire occupazione e benessere senza far leva sulla crescita. Il Presidente Napolitano ha auspicato che l’Italia esca dalla crisi più sobria e più giusta. Il punto è proprio questo: sarà possibile superare l’attuale momento di difficoltà con risposte non transitorie, incidendo sulla struttura stessa del modello economico, rendendola più resiliente rispetto a futuri probabili nuovi attacchi?
Nel 2010 l’economia mondiale ha macinato 65 miliardi di tonnellate di materie prime (10 tonnellate a testa), una quantità che, in assenza di modifiche, passerà a 82 miliardi di tonnellate nel 2020. A fronte di una crescita dei prezzi delle materie prime destinata a continuare per l’affacciarsi ogni anno sul mercato di decine di milioni di nuovi consumatori, occorre migliorare drasticamente l’utilizzo dell’energia e delle materie prime. Questo vuol dire aumentare la diffusione delle fonti rinnovabili e l’efficienza nel consumo delle fonti energetiche, espandere la quota di riciclo e riuso dei materiali, abbandonare un modello che pianifica l’obsolescenza dei prodotti. Ma vuol dire anche rimettere in discussione gli stili di vita. Per esempio riflettendo sul fatto che, in molti casi, conviene passare dalla proprietà all’uso di prodotti e servizi.
Aereo vola da Sydney ad Adelaide metà del carburante è olio da cucina
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- Creato Venerdì, 13 Aprile 2012 14:20
- Ultima modifica il Lunedì, 26 Maggio 2014 12:21
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Articolo tratto da www.repubblica.it del13 aprile 2012
SYDNEY - Metà carburante tradizionale, kerosene, e metà olio da cucina raffinato. Con questa miscela nei serbatoi un volo Qantas tra Sydney e Adelaide ha viaggiato senza riscontrare problemi. L'impresa ha un valore ambientale importante data l'esigua spesa prevista dall'utilizzo dell'olio da cucina come bioarburante.
L'amministratore delegato della Qantas Alan Joyce ha annunciato all'Abc che il governo australiano ha dato alla compagnia aerea "500mila dollari per finanziare uno studio sui biocarburanti alternativi nel settore dell'aviazione. E' un cambiamento necessario per le sfide che l'ecologia ci impone di affrontare in futuro, non possiamo continuare a puntare esclusivamente sul carburante tradizionale". Il volo ha causato una spesa maggiore di quanto sarebbe costato solitamente ma, precisa Joyce, "soltanto perchè l'olio raffinato è stato importato dagli Stati Uniti".
Un esperimento che è un toccasana per l'ambiente: l'inquinamento provocato dalla tratta aerea ha fatto registrare emissioni di carbonio di gran lunga inferiori, una riduzione del 60 per cento rispetto alle emissioni effettuate con il carburante usuale. Senza contare la funzionalità- L'olio da cucina raffinato usato per il volo "non ha assolutamente avuto alcun impatto negativo sul funzionamento del velivolo".
"Un nuovo modello di sviluppo" - Intervista a Silvestrini direttore scientifico del Kyoto Club
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- Creato Lunedì, 27 Febbraio 2012 19:28
- Ultima modifica il Lunedì, 26 Maggio 2014 12:21
- Scritto da AE
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Articolo tratto da www.energiesensibili.it del 27 febbraio 2012
“I cambiamenti climatici comportano tutta una serie di disastri soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Però al tempo stesso sono la spinta a cambiare il sistema energetico, il sistema dei trasporti, il modo in cui costruiamo le case”. Ne è convinto il direttore scientifico di Kyoto Club Gianni Silvestrini che spiega ad Energie Sensibili: “Un altro sviluppo è possibile”.
Silvestrini, quali sono le opportunità per un sistema sostenibile?
Ci sono dei filoni che stanno già dando dei risultati. Il settore più avanti è quello della produzione di energia da fonti rinnovabili perché in questo caso abbiamo visto un abbattimento dei prezzi delle tecnologie impressionante negli ultimi anni. Parlo del fotovoltaico per esempio, il che ci consente di andare verso obiettivi ambiziosi come quello di avere un sistema di generazione elettrica al 100% rinnovabile fra 40 anni. Una vera e propria rivoluzione che sta creando nuovi settori industriali, nuova occupazione (in Germania 360mila addetti sono un pilastro dell’economia tedesca). Bisogna riuscire a cavalcare l’onda.
L’Italia come si colloca in questo scenario?
Il nostro Paese è stato per molti anni l’ultima ruota del carro, però negli ultimi anni ha preso slancio grazie al fatto che abbiamo degli obiettivi europei da rispettare legalmente vincolanti al 2020. Sono partiti in maniera decisa sia il settore delle biomasse, sia l’eolico, ma soprattutto il solare che vede l’Italia al secondo posto nel mondo per potenza installata dopo la Germania e la creazione di un comparto con decine di migliaia di addetti. Questo ci fa sperare che nel futuro non solo riusciremo a essere bravi nel settore delle installazioni ma anche a livello di ricerca e di produzione, cioè creare un’industria delle rinnovabili che ci permetta di competere a livello internazionale.